Descrizione
Il 23 ottobre 2024 si è svolta la prima operazione di traslocazione del gambero di fiume in Valsugana. Sono stati coinvolti il gruppo di ricercatori della FEM, i forestali dell’ufficio distrettuale di Grigno e di Borgo Valsugana, un funzionario del Servizio aree protette ed il coordinatore della Rete di Riserva Fiume Brenta.
L'operazione prende il via da uno studio di fattibilità commissionato dalla Rete di Riserve alla Fondazione Edmund Mach, che ha analizzato i possibili fattori di rischio connessi alla reintroduzione e identificato le possibili misure di contenimento di tali rischi.
La traslocazione è un efficace strumento ai fini della conservazione delle specie in pericolo: consiste nello spostare parte di una popolazione in un luogo idoneo da colonizzare.
Lo studio di fattibilità ha accertato
- l'idoneità sanitaria della popolazione sorgente, che non fosse quindi interessata dai patogeni responsabili di una malattia infettiva conosciuta come “peste del gambero”
- la variabilità genetica delle popolazioni, con la chiara distinzione genetica fra destra e sinistra orografica dell’Adige
- idonei parametri ambientali-ecologici dei luoghi di reintroduzione (ossigenazione e temperatura dell’acqua, eterogeneità ambientale della micro fauna e della vegetazione dei corsi d’acqua che possano garantire fonti di sostentamento e rifugio per i gamberi).
La popolazione donatrice è stata identificata in quella presente nel Rio Laguna di Grigno e nello stagno artificiale adiacente; il luogo scelto per la traslocazione è stato individuato nel biotopo Palude di Roncegno, luogo molto ricco di corsi d’acqua e stagni connessi fra loro che lo rendono particolarmente adatto al progetto di reintroduzione.
L’intervento si è svolto in orario serale, in quanto i gamberi sono animali notturni.
I ricercatori, dotati di retini, secchi e torce frontali hanno iniziato il meticoloso lavoro di ricerca e cattura sul letto del torrente. I gamberi sono stati quindi misurati, pesati e osservati da vicino per valutare il loro stato di salute, per verificare la presenza di eventuali parassiti o altre malattie. Sono stati poi classificati in base al sesso e alla classe d’età.
Ai fini della traslocazione, l’obiettivo era di catturare circa venti individui adulti maschi e circa 40 femmine, possibilmente già fecondate dai maschi. Il numero totale degli individui catturati non doveva superare il 10% della popolazione donatrice.
Si è arrivati quindi alla selezione di 24 maschi e 36 femmine, per un totale di 60 individui, che sono stati messi in appositi contenitori di plastica con degli stracci bagnati per mantenere l’ambiente umido e protetto.
Per il rilascio nel biotopo Palude di Roncegno, i gamberi - dopo aver trascorso qualche minuto di acclimatamento con la temperatura del nuovo specchio d’acqua immersi nei loro contenitori - sono stati liberati in una zona d’acqua tranquilla che permettesse la loro naturale dispersione.
La nuova popolazione verrà costantemente monitorata e rinforzata nei prossimi due anni con altre due traslocazioni. l’effettiva riuscita del progetto potrà essere accertato l’anno prossimo se verranno trovati dei giovani dell’anno, conferma che i gamberi sono riusciti a completare il loro ciclo vitale nel nuovo ambiente.