Descrizione
Origini storiche
Radici storiche dell'autonomia
Le origini storiche dell’Autonomia trentina risalgono all’età medievale e affondano nella condizione di terra alpina. È in quel periodo che sulle Alpi si diffondono pratiche d’autogoverno partecipative che garantiscono maggiori libertà alle comunità locali e favoriscono lo sviluppo di modelli di gestione comune delle risorse. L’Autonomia del Trentino nasce nondimeno dal suo essere terra di confine, cerniera fra culture a scavalco delle montagne. È in questo contesto che acquista un’identità storica dove si mescolano etnie differenti.
1848-1946
La rivendicazione dell'Autonomia
Le prime rivendicazioni autonomistiche per il Tirolo italiano sono avanzate dai rappresentanti trentini all’interno dell’Assemblea nazionale di Francoforte nel 1848. Parte dell’Impero austriaco prima e austro-ungarico poi, il nostro territorio reclama l’autogoverno sulla base di presupposti economici e politici come le ampie autonomie garantite ai Comuni e l’essere minoranza linguistica all’interno della Contea tirolese. Rimaste senza risposta, queste istanze riacquistano forza nell’Italia liberale e nuovamente negate dal centralismo fascista.
5 settembre 1946
Accordo De Gasperi-Gruber e primo Statuto Autonomia
L’accordo De Gasperi-Gruber getta le basi per l’Autonomia realizzata nel Primo Statuto del 1948. Nelle trattative di pace della Seconda guerra mondiale, Italia e Austria si accordano su tutele e diritti democratici che lo Stato italiano garantirà al gruppo di lingua tedesca all’interno di una cornice territoriale da definire. Sarà questa la Regione Trentino-Alto Adige, territorio a maggioranza italiana e parte di un ordinamento regionale contenuto nella Costituzione e lentamente attuato nel corso dei decenni seguenti.
Anni '60
Questione altoatesina e questione trentina
L’entrata in crisi della Regione Trentino-Alto Adige trova principalmente ragione nella maggiore autonomia chiesta dal gruppo di lingua tedesca che abita la provincia di Bolzano. La degenerazione dei rapporti etnici, la volontà dell’Austria di riaprire la questione territoriale, il terrorismo e la dura reazione delle autorità italiane non riescono fortunatamente a escludere una soluzione politica. La riforma dello Statuto pone a questo punto anche una “questione trentina” rispetto al ruolo e alle funzioni dell’autonomia provinciale del Trentino.
10 novembre 1971
Pacchetto e Secondo Statuto Autonomia
Le 137 misure concordate dai governi italiano e austriaco per la risoluzione della questione altoatesina compongono il cosiddetto “Pacchetto per l’Alto Adige”, approvato nel 1969. Da qui comincia il percorso che porta all’approvazione della riforma dello Statuto d’Autonomia con cui la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol viene progressivamente svuotata di funzioni e competenze a favore delle Province autonome di Bolzano e di Trento. Sono questi due nuovi soggetti a esercitare più compiutamente l’Autonomia.
1971-2001
Attuazione autonomia ed estensione delle competenze
A fronte dello svuotamento della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol di funzioni e competenze a favore delle due Province autonome, l’Autonomia del Trentino si estende via via a sempre maggiori ambiti della vita pubblica. Si configura così una forma d’autogoverno che permette di legiferare in sede provinciale in praticamente ogni materia, a esclusione di ambiti tradizionalmente di monopolio statale come l’ordine pubblico, la giustizia, la previdenza sociale, il battere moneta.
2001-OGGI
L'autonomia nel nuovo millennio
L’Autonomia garantita dallo Statuto del 1972 non è rimasta sempre uguale ma è stata plasmata da una continua negoziazione con lo Stato, che ha a seconda delle contingenze talvolta approfondito e talvolta diminuito gli spazi di autogoverno. Ciò è avvenuto sia nell’ambito di complessive riforme costituzionali riguardanti l’ordinamento regionale repubblicano sia in occasione di eventi straordinari come la crisi economica del 2008, la pandemia da Coronavirus e la tempesta Vaia.