La minoranza linguistica mòchena

La comunità mòchena è insediata nella parte alta del corso del torrente Fèrsina, un affluente del fiume Adige a Trento, dal quale la valle deriva il suo nome: Valle del Fèrsina, "Bersntol" in lingua mòchena, nota anche come "Valle dei Mòcheni" in riferimento alla parlata germanica ancora oggi utilizzata da gran parte dei suoi abitanti.

Data di pubblicazione:

20/05/2025

Masi sparsi in Valle del Fersina, meglio conosciuta come Valle dei Mòcheni © Sconosciuto - Licenza proprietaria

Descrizione

L'insediamento mòcheno interessa la sponda sinistra e parte della sponda destra della Valle del Fèrsina o Valle dei Mòcheni (Bersntol in lingua mòchena), una vallata chiusa di origine glaciale, la cui imboccatura si trova 3 km a nord di Pergine Valsugana e a una distanza di circa 20 km dal capoluogo trentino. La lingua mòchena è parlata nei comuni di Fierozzo/VlarotzFrassilongo/Garait e Palù del Fersina/Palai en Bersntol.

La valle venne sfruttata fin dall’antichità per i suoi boschi, i pascoli e i ricchi giacimenti minerari. Sulla base dei documenti scritti e delle analisi dei linguisti, si è stabilito che il periodo d'insediamento dei mòcheni è iniziato nel XIII secolo, a seguito di una delle varie migrazioni di popolazioni bavaresi che, dall'Europa centrale, si spostarono verso le Alpi meridionali per proseguire l'opera di trasformazione dei boschi in campi e prati coltivabili. Tra il XII ed il XIV secolo, infatti, in vari centri del Veneto e del Trentino, nel territorio compreso fra i fiumi Adige e Brenta, avvenne il fenomeno del disboscamento e della colonizzazione delle terre alte a opera di popolazioni tedesche. Nella valle, in un primo momento, si sarebbero stanziati degli agricoltori, chiamati roncatores (dissodatori di terre), la cui venuta fu favorita dall’alta gerarchia ecclesiastica trentina e dalla locale nobiltà feudale di stirpe bavarese.

All’insediamento originario dei coloni-contadini si sovrappose, tra il XV e il XVI secolo, un’altra ondata migratoria, costituita da minatori e imprenditori di origine prevalentemente tedesca. Questi, chiamati cànopi ( knòppn in mòcheno, dal tedesco knappen, minatori), furono attirati in loco dalla scoperta di miniere d’argento, rame e ferro e consolidarono ulteriormente le radici del gruppo etnico. L'attività mineraria dei mòcheni raggiunse l'apice nel 1500–1600, proseguendo nei secoli successivi fino ad alcuni decenni fa, quando i costi dell'estrazione divennero eccessivi, a fronte di ricavi sempre più esigui. A partire dal XVIII secolo venne concessa ai mòcheni la licenza del commercio ambulante in tutto l’Impero Austro-Ungarico, attività che viene tuttora praticata da alcuni commercianti, i cosiddetti krumern. Questo contatto costante con il mondo germanico è una delle ragioni per cui la lingua mòchena si è mantenuta fino a oggi, mentre gli altri insediamenti germanofoni del Trentino orientale, con l'esclusione dei cimbri di Luserna/Lusérn, si sono estinti.

Il mòcheno/bersntolerisch, che ha le caratteristiche tipiche degli idiomi medio-alto bavaresi, fu segnalato fin dai tempi antichi come parlata "alemanna ossia tedesca" ed è stato sempre trasmesso oralmente. La codificazione è avvenuta nei primi anni del nostro secolo per iniziativa dell'Istituto culturale mòcheno/Bersntoler Kulturinstitut, della Regione autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol e con il contributo fondamentale dello studioso dei dialetti bavaresi Anthony R. Rowley.

Per saperne di più sulla minoranza mòchena
Indagini statistiche sulla minoranza linguistica mòchena

Secondo i dati del censimento 2021, la popolazione mòchena della Provincia di Trento è costituita da 1.397 abitanti.

Ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento: 09/06/2025 22:03

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