Descrizione
I Ladini delle Dolomiti sono una minoranza linguistica stanziata in cinque vallate che si dipartono dal massiccio del Sella: Fassa in Trentino, Badia e Gardena in Alto Adige/Südtirol, Livinallongo e Ampezzo in Veneto.
Pur nella loro diversità, gli idiomi rappresentano varietà locali di una stessa lingua di antica origine, il ladino, che ricopre una posizione autonoma nel quadro delle lingue romanze.
Il ladino dolomitico, definito anche ladino centrale e parlato oggi da circa 30.000 persone, costituisce la porzione centrale di un sistema linguistico più vasto che comprende anche il Cantone svizzero dei Grigioni, dove si parla il romancio, definito anche ladino occidentale e parlato oggi da circa 40.000 persone, e la regione Friuli, con il friulano, definito anche ladino orientale, oggi parlato da oltre 700.000 persone. Le tre aree rappresentano la parte residuale di un più vasto territorio romanzo che un tempo si estendeva dalle sorgenti del Reno all’Adriatico, e che si è successivamente ridotto e frazionato a causa delle migrazioni di popoli e degli influssi linguistici dalle aree circostanti.
I sei Comuni della Valle di Fassa, e cioè Moena, Soraga di Fassa/Soraga, San Giovanni di Fassa/Sèn Jan, Mazzin/Mazin, Campitello di Fassa/Ciampedel e Canazei/Cianacei, costituiscono il Comun general de Fascia, l'ente che ha sostituito il Comprensorio Ladino di Fassa, a sua volta erede della Magnifica Comunità di Fassa, quell'antica "Communitas Fasciae" menzionata per la prima volta a livello documentario già nel 1253.
Oggi il Comun general de Fascia, a seguito della legge costituzionale numero 1 del 4 dicembre 2017 che ha modificato lo Statuto di autonomia della Regione Trentino Alto Adige / Südtirol, ha acquisito lo status di ente locale territoriale al quale la Regione e la Provincia possono attribuire, trasferire o delegare funzioni amministrative e attività rilevanti per la valorizzazione della minoranza linguistica ladina.
Fino al 1° gennaio 2018 i Comuni storici ladino-fassani erano sette ma, con l'entrata in vigore della Legge Regionale numero 8 del 31 ottobre 2017 e la successiva sentenza della Corte Costituzionale numero 210 del 2018, i due Comuni di Vich/Vigo e Poza/Pozza si sono fusi dando vita al Comune di San Giovanni di Fassa/Sèn Jan.
A causa delle difficili condizioni climatico-geografiche, la vita del popolo ladino fassano è stata da sempre caratterizzata da un’economia di pura sussistenza. Accanto all’agricoltura, un’importante attività economica fu l’allevamento di ovini, al quale si aggiunse in un periodo successivo l'allevamento di bovini.
Le disagiate condizioni di vita spinsero molti fassani all’emigrazione stagionale. A partire dall’inizio del XIX secolo l’emigrazione raggiunse livelli consistenti in concomitanza con lo sviluppo dell’attività del pittore-decoratore (i pitores). Soprattutto dai più disagiati paesi dell’alta valle, schiere di "pitores" emigrarono stagionalmente per raggiungere le più floride regioni dell’Europa centrale in cerca di lavoro. Oggi la situazione risulta decisamente mutata soprattutto grazie al notevole sviluppo dell’attività turistica.
Indagini statistiche sulla minoranza linguistica ladina
Secondo i dati del censimento 2021, in Val di Fassa si sono dichiarati appartenenti alla minoranza ladina 6.066 abitanti su un totale di 10.393 residenti.