Competenze e funzioni
La Rete di Riserve Fiume Brenta è un'ampia zona di tutela e salvaguardia attiva di quasi 800 ettari, che comprende la valle del fiume Brenta con numerosi corsi d'acqua e aree umide di pregio naturalistico e paesaggistico e siti protetti.
La superficie di aree protette all’interno della Rete di Riserve Fiume Brenta è complessivamente di 780 ettari, e comprende
- 17 ZSC-Zone Speciali di Conservazione, due delle quali ("Inghiaie" a Levico Terme e "Fontanazzo" a Grigno) sono anche ZPS-Zone di Protezione Speciale
- 15 "Riserve locali" (alcune coincidenti o parti di ZSC).
L'acqua è sicuramente il tema che caratterizza la Rete, con i laghi dell'Alta Valsugana, il corso del fiume Brenta, i numerosi suoi affluenti e le tante piccole o grandi aree umide dislocate fra Pergine e Grigno.
L'accordo che ha portato nel 2018 all'istituzione della Rete di Riserve del fiume Brenta prevede azioni integrate di conservazione, valorizzazione, fruizione sostenibile del territorio sviluppando attività compatibili con lo stesso, con un sostegno alla produzione agricola di qualità, al turismo e alla mobilità sostenibile.
La Rete di Riserve è stata attivata nel 2018 con l'adesione di 14 Comuni, le Comunità di valle Valsugana e Tesino (soggetto capofila della Rete) e Alta Valsugana e Bernstol ed il Consorzio BIM Brenta. L'entrata di due nuovi Comuni nel 2023 ha portato la Rete ad essere ora composta dai seguenti 16 Comuni: Altopiano della Vigolana, Borgo Valsugana, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Castel Ivano, Castelnuovo, Grigno, Levico Terme, Novaledo, Ospedaletto, Pergine Valsugana, Roncegno Terme, Ronchi Valsugana, Tenna, Torcegno e Vignola Falesina.