Piano d'azione 2024-2026

"Per il reinserimento sociale delle persone in esecuzione penale e per lo sviluppo di percorsi di giustizia riparativa" in attuazione del Protocollo d'intesa “Per il reinserimento sociale” sottoscritto nel 2020 tra Provincia, Regione e Ministero della Giustizia.

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Il Piano d’azione 2024-2026, approvato con la Del. G.P. n. 733 del 23 maggio 2024 per le azioni relative alle materie di competenza della Provincia, definisce una serie di interventi a favore delle persone in esecuzione penale. Il processo di elaborazione del piano si è sviluppato prevalentemente con il coinvolgimento degli enti ministeriali e provinciali competenti nelle diverse materie, ma anche con il coinvolgimento del terzo settore (vedi audizioni con testimoni privilegiati, procedure di co-programmazione, ecc.). In sintesi il Piano d’azione 2024-2026 raccoglie le azioni che gli enti sottoscrittori del Protocollo d’intesa del luglio 2020 intendono realizzare, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, nel prossimo triennio. A tal proposito si evidenzia che il Piano d’azione 2024-2026 è il primo documento di pianificazione integrata di livello locale nell’ambito dell'esecuzione penale. Un importante risultato se pensiamo che già a partire dal 1993 la Provincia aveva tentato in più occasioni di istituzionalizzare e potenziare gli interventi a favore delle persone in esecuzione penale attraverso la sottoscrizione di Protocolli d’intesa con il Ministero della Giustizia, che però avevano trovato nella complessità della materia penitenziaria, nei rapporti con lo Stato e nelle problematicità dei bisogni delle persone non pochi ostacoli alla loro realizzazione.
Il Piano si compone di due parti, la prima illustra l’analisi del contesto e descrive l’attività svolta dalla Provincia Autonoma di Trento, dalla Regione Autonoma Trentino Alto Adige/Sudtirol e dai GTO (gruppi tecnici operativi); la seconda parte riporta invece le azioni suddivise per aree di intervento. Complessivamente sono previste 27 azioni, di cui 16 relative a materie di competenza della Provincia autonoma di Trento (politiche sociali, istruzione, lavoro e salute) e 8 azioni relative a materie di competenza del Centro per la giustizia riparativa regionale. Il Piano individua non le migliori soluzioni in assoluto, ma quelle più congrue rispetto al contesto di riferimento. In altre parole tiene in debita considerazione le criticità relative alla carenza di personale soprattutto presso le articolazioni territoriali del Ministero della Giustizia e più in generale della pubblica amministrazione, che di fatto possono rappresentare un potenziale e significativo limite all’attuazione delle azioni pianificate, nonché le limitate risorse finanziare a disposizione nei bilanci pubblici. Anche per questa ragione il Piano potrà essere aggiornato annualmente.
Relativamente alle competenze della PAT le azioni più significative riguardano il potenziamento dei servizi socio-assistenziali a favore delle persone sottoposte a restrizione della libertà e a misure alternative alla detenzione. Il potenziamento di tali servizi è però subordinato alla disponibilità di ulteriori risorse nei bilanci provinciali e/o alla partecipazione alle procedure di finanziamento realizzate da Enti pubblici statali come la Cassa delle Ammende.

Di seguito si riporta una breve sintesi delle azioni di competenza della Provincia autonoma di Trento.

Azioni relative all’area “Reinserimento sociale, legami familiari e cultura”

  1. Costruzione di un team multidisciplinare: strutturare un team multidisciplinare per la presa in carico delle persone che potenzialmente necessitano di un percorso di accompagnamento, poiché si trovano nella condizione giuridica per essere ammessi alle misure alternative o sono prossimi al fine pena;
  2. Formazione condivisa: creare un percorso di formazione permanente per gli enti del terzo settore, i volontari e i peer supporter. Armonizzare la proposta formativa con quelle degli altri GTO.
  3. Potenziare gli interventi socio-assistenziali: il Servizio politiche sociali della PAT in occasione degli affidamenti dei servizi socio-assistenziali, compatibilmente con le risorse stanziate nel bilancio provinciale, provvederà al mantenimento/potenziamento degli interventi relativi all’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi, degli interventi di abitare accompagnato, delle azioni a supporto dei dimittendi, ecc;
  4. Coordinamento e gestione degli ETS: istituire una rete degli ETS impegnati nei servizi rivolti alle persone soggette a provvedimenti limitativi della libertà personale, per favorire il confronto, la comunicazione e il coordinamento;
  5. Potenziare gli sportelli informativi in carcere: il Servizio politiche sociali della PAT, compatibilmente con le risorse stanziate nel Bilancio provinciale, provvederà al potenziamento dello sportello “Patronato” e al mantenimento/potenziamento degli altri sportelli attualmente esistenti. Il Comune di Trento si attiverà per programmare/progettare l’attivazione dello sportello anagrafe;
  6. Banca dati on line: predisporre uno studio di fattibilità in merito alla realizzazione di una banca dati on line, consultabile e aggiornabile da parte degli attori del sistema pubblico e del terzo settore, preventivamente autorizzati, contenente le informazioni utili alla gestione dei singoli casi (dati anagrafici, competenze, abilità professionali, rete relazionale, ecc.);
  7. Informatizzazione delle richieste dei detenuti: predisporre uno studio di fattibilità relativo all’informatizzazione delle richieste presentate dai detenuti (c.d. domandine) indirizzate agli uffici della C.C. o ai servizi territoriali.

Azioni relative all’area “Lavoro”

  1. Sportello “ADL va in carcere”: realizzazione dello Sportello informativo e di connessione fra i detenuti della Casa Circondariale di Trento e i Servizi per la ricerca attiva del lavoro offerti da Agenzia del Lavoro e la Rete degli Enti Accreditati;
  2. Promuovere le opportunità offerte dalla legge “Smuraglia”: diffusione del materiale informativo relativo alle opportunità relative alla legge Smuraglia.

Azioni relative all’area “Salute”

  1. Indagine sulla salute in carcere: condividere lo stato di avanzamento delle azioni scaturite dall'indagine sulla salute del 2016; effettuare uno studio di fattibilità sui bisogni e sui costi delle attrezzature per l’attività motoria e sulle strategie per l’approvvigionamento delle stesse; programmare e realizzare una nuova indagine sulla salute;
  2. Potenziamento della medicina specialistica: effettuare uno studio di fattibilità, sulla base della valutazione della necessità di fornire più tempestivamente ed ampiamente cure specialistiche, in particolare gli accessi di dentista, igienista e assistente, e dotare gli ambulatori di ulteriore strumentazione;
  3. Prevenzione dell’autolesionismo e dei suicidi: valutare l’avanzamento delle azioni previste per la prevenzione delle condotte suicidarie, con eventuali strategie di miglioramento e finanziamento aggiuntivo. I focus group (2021-2022) con i detenuti e gli agenti di polizia penitenziaria hanno individuato la necessità di aumentare le attività trattamentali, la presenza di psichiatra e psicologo e gli sportelli ascolto e di auto mutuo aiuto;
  4. Recupero dei sex offender: dal 2018 al 2020, si è svolto il progetto per i Sex offender, che sarà riproposto anche per il triennio 2024-2026, con un percorso psicoterapico e una sperimentazione di momenti trattamentali con i detenuti comuni. Valutare lo stato di avanzamento delle azioni, proseguire il monitoraggio e concordare le eventuali modifiche necessarie.

Azioni relative all’area “Minori e giovani adulti”

  1. Minori in esecuzione penale sul territorio provinciale (3): ampliare la possibilità di inserimento in comunità presenti sul territorio provinciale e sensibilizzare le strutture del privato sociale per incrementare le accoglienze;
  2. Creare risposte diversificate per l’accoglienza dei minori (4): ampliare l’offerta delle forme di accoglienza, favorire la sperimentazione di forme alternative all'inserimento residenziale, creare proposte educative individualizzate di accoglienza diurna. Verrà creato un gruppo di lavoro per una mappatura dell'esistente e per la progettazione di nuovi possibili percorsi;
  3. Inclusione scolastica e successo formativo dei minori sottoposti a procedimento penale (9): promuovere l’inclusione attraverso la conoscenza delle finalità e dei principi del processo penale minorile, della giustizia riparativa, la collaborazione tra Servizi e istituti scolastici e formativi, la condivisione tra operatori e famiglie degli strumenti e delle opportunità offerte dal territorio. Per i minori e i giovani adulti sottoposti a misura penale eseguita fuori dal territorio provinciale ci si prefigge di favorire il raccordo tra gli istituti scolastici di provenienza e quelli del luogo ove si esegue la misura.
PianoAzione 28 03 24 (File pdf 2.20 MB)

Time references

First validity/effective date

23/05/2024

Additional information

Last modified: 14/05/2025 6:40 pm

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