Descrizione
L'intervento ha l’obiettivo di preservare i paesaggi rurali e storici attraverso la tutela dei beni della cultura materiale e immateriale e la promozione di iniziative e attività legate ad una fruizione turistico-culturale sostenibile, dando valore alle tradizioni e alla cultura locale.
E' volto a sostenere progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà di soggetti privati e del terzo settore, o a vario titolo da questi detenuti, per garantire che tale patrimonio sia preservato e messo a disposizione del pubblico.
Saranno ammissibili anche progetti che intervengano su beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i soggetti privati e del terzo settore abbiano la piena disponibilità, con titoli di godimento di durata pari almeno a 5 anni successivi alla conclusione amministrativa e contabile dell’operazione finanziata.
Gli immobili definiti come “architetture rurali” devono essere provvisti della dichiarazione di interesse culturale con corrispondente decreto ministeriale ai sensi del D.lgs. n. 42/2004 oppure devono essere costruiti da più di 70 anni ed essere censiti o classificati dagli strumenti regionale e comunali di pianificazione territoriale e urbanistica. (ex art 1, comma 5).
Sono suscettibili di intervento ai sensi del presente avviso:
- manufatti destinati ad abitazione rurale o destinati ad attività funzionali all’agricoltura (casali, ‘masi’, malghe e ‘caselli’, mulini, frantoi, torchi, scuole rurali, ecc.) che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto o comunque connesso con l’attività agricola circostante;
- manufatti che connotano il legame organico con l’attività agricola di pertinenza (fienili, ricoveri, ricoveri temporanei anche in strutture vegetali o in grotta, casotti e depositi, stalle, ‘colombere’ e ‘toresele’, essicatoi, forni, pozzi, pavimentazioni degli spazi aperti residenziali o produttivi, recinzioni e ‘cesure’, viabilità rurale storica che conserva pavimentazioni tradizionali, sistemi di contenimento dei terrazzamenti e muretti a secco, sistemi idraulici di canalizzazione, irrigazione e approvvigionamento idrico, fontane, abbeveratoi, ponti, cippi, segherie e frutteti con cultivar storici rari, ecc.;
- manufatti tipici della tradizione popolare e religiosa delle comunità rurali (cappelle, chiese rurali, edicole e croci votive, superfici che riportano segni e grafemi di significazione delle aree a pascolo, ecc.), dei mestieri della tradizione connessi alla vita delle comunità rurali, ecc.
- Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati.
Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati.
Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000,00 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota del 80%. il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale, fermo restando la soglia massima di 150.000,00 euro.
I beni oggetto d'intervento dovranno essere resi disponibili alla pubblica fruizione per un tempo congruo pari ad almeno 5 anni successivi alla conclusione amministrativa e contabile dell'operazione finanziata, mantenendo i vincoli di destinazione per analoga durata.