Descrizione
L’area sub-pianeggiante a nord di cima Cavaion (3120 m, Gruppo Ortles Cevedale, a monte del Lago del Careser), è stata selezionata per indagini e monitoraggi riguardanti il permafrost, il regime termico del suolo e la loro relazione con le condizioni nivo-meteorologiche (Fig. 1).
A quota 2891 m è situato un foro in roccia profondo 50 m, realizzato ad ottobre 2009 nell’ambito del progetto PermaNET (www.permanet-alpinespace.eu/products/monitoringnetwork) e attrezzato con una catena di termistori (Fig. 2). Questa strumentazione consente di monitorare l’andamento nel tempo della temperatura a diverse profondità e in particolare serve per identificare presenza e spessore di permafrost e strato attivo (lo strato più superficiale che ogni estate scongela) e soprattutto le loro variazioni nel tempo.
Accanto al foro è installata una stazione nivo-meteorologica automatica, i cui dati servono per interpretare le variazioni termiche riscontrate nel foro in roccia (Fig. 2). Questa stazione trasmette, su interrogazione, i dati direttamente al Servizio Geologico. Il sito fa tuttora parte della rete di monitoraggio del permafrost nell’Arco alpino istituita nell’ambito del progetto PermaNET.
Nei dintorni del sito sono stati installati 7 data logger per la misura della temperatura della superficie del suolo (misure GST, Fig. 3, Fig. 4).
Gli strumenti sono collocati tra 2790 e 2960 m di quota e le misure, iniziate a settembre 2008, continuano tutt’ora con periodicità oraria. Queste misurazioni servono per comprendere come il regime termico superficiale del suolo varia in funzione delle condizioni meteorologiche e di innevamento, nonchè per mappare la distribuzione spaziale del permafrost e le sue variazioni nel tempo.
I monitoraggi finora eseguiti mostrano una presenza discontinua del permafrost nell’area del Cavaion, con sua maggior diffusione oltre i 2900 m metri di quota, specie sulle falde detritiche esposte a nord e all’interno dei rock glaciers presenti in zona. Il sito di perforazione è probabilmente al margine inferiore dell’areale con permafrost, come mostrano le temperature attorno a 0°C o appena superiori, a 40-50 m di profondità. A queste profondità non sembrano esserci particolari tendenze delle temperature, mentre negli ultimi anni si può osservare una tendenza al riscaldamento per gli strati rocciosi più vicini alla superficie (Fig. 5).
Vista la presenza di rock glaciers nell’area di studio e in particolare di rock glaciers attivi (cioè contenenti permafrost e dotati di movimento) dal 2019 è iniziato un monitoraggio degli spostamenti superficiali sul rock glacier Cima di Pontevecchio.(Fig. 1, Fig. 6), tramite l’installazione di una rete di capisaldi geodetici.
I dati dei principali strumenti meteo installati in corrispondenza della stazione sono consultabili sul sito Meteotrentino - alla pagina "Nivometri automatici"