Descrizione
Nome petrografico: Ignimbrite riodacitica
Tipo: Roccia magmatica effusiva
Descrizione macroscopica: Roccia di colore rosso molto scuro, tessitura porfirica con grossi fenocristalli di grana media di quarzo e di plagioclasio in una pasta di fondo vetrosa. Tessitura massiccia con fiamme violacee e livelli di ossidazione che attraversano la matrice di fondo, inclusi femici e riolitici.
Formazione Geologica: Porfiriti appartenenti alle ignimbriti riodacitiche facenti parte del complesso superiore .
Ambiente di formazione: Questa roccia deriva da un rapido raffreddamento di magma, di composizione acida. Questo evento vulcanico, datato 260-280 milioni di anni fa, ha costituito una imponente successione di ignimbriti, duomi e colate laviche dello spessore massimo pari a 2000 metri e nota come Piattaforma Vulcanica Atesina (o Distretto Vulcanico Atesino).
Età Geologica: Permiano
DESCRIZIONE PETROGRAFICA*
Roccia piroclastica, lapilli tuff, costituita da lapilli e ceneri cristalline inglobate in una matrice cineritica prevalentemente vetrosa. I clasti e la matrice sono orientati secondo il flusso piroclastico con evidenti mativi di schiacciamento, la matrice è completamente devetrificata in aggregati felsitici e sferulitici. Sono anche presenti fiamme plastiche schiacciate e modellate parallelamente al flusso piroclastico. La componente cristallina è data da quarzo, plagioclasi e biotite prevalenti, sanidino e pirosseno meno abbondanti, apatite, zircone ed opachi sono le fasi accessorie.
Risultati dell'analisi chimica*:
L'analisi in fluorescenza a raggi X (XRF ovvero X-Ray Fluorescence) è una tecnica di analisi chimica quantitativa eseguita sulle polveri (pasticca) o sul materiale fuso (perla di vetro). Questo tipo di analisi consente di rilevare e quantificare tutti gli elementi dal Boro all'Uranio.
% peso | p.p.m. | ||||
SiO2 | 63,95 | V | 69 | ||
TiO2 | 0,59 | Cr | 17 | ||
Al2O3 | 14,55 | Ni | 7 | ||
Fe2O3 | 5,05 | Cu | 11 | ||
MnO | 0,1 | Zn | 108 | ||
MgO | 2,3 | Rb | 167 | ||
CaO | 1,49 | Sr | 141 | ||
Na2O | 3,76 | Y | 31 | ||
K2O | 4,31 | Zr | 182 | ||
P2O5 | 0,16 | Nb | 9 | ||
LOI | 3,75 | Ba | 737 | ||
T0T. | 100,01 | La | 38 | ||
Ce | 85 | ||||
Pb | 24 | ||||
Th | 13 |
(*) L'analisi petrografica e l'analisi chimica i fluorescenza sono state eseguite dal Prof. G.M: Bargossi del Dipartimento di Scienze della Terra e Geologico-Ambientali dell'Università di Bologna.
INFORMAZIONI ESTRATTIVE
Cava di Provenienza: cava "Forte Buso", nel comune di Predazzo, in origine utilizzata per la produzione dell'inerte necessario alla confezione del calcestruzzo per la costruzione della vicina diga di Forte Buso.
Fervente attività negli anni 1950 con svariate cave in attività, nella zona di "Sottosassa" lungo il Torrente Travignolo. Attualmente è attiva la sola cava di "Forte Buso" con un'estrazione inferiore ai 1000 mc anno.
Viene utilizzato come materiale da costruzione e decorativo, per pavimentazioni esterne e come rivestimenti interni; viene anche utilizzato in opere idrauliche per il rivestimento di briglie. Nel passato questo materiale è stato utilizzato in varie opere monumentali della zona; si ricorda anche il rivestimento delle colonne all'entrata della stazione ferroviaria di Trento.
Ubicazione geografica delle principali cave: nella zona di Predazzo a "Sottosassa" ed a "Forte Buso".
Tipo di lavorazione superficiale: bocciardatura, lucidatura, fiammatura, levigatura, taglio con disco diamantato
RISULTATI PROVE DI CARATTERIZZAZIONE FISICO - MECCANICA
(*):Vedi nota C.2 dell'Appendice C in Norma UNI EN 1926:2000. NPD: In base alla nota 1 punto 4.5 delle Norme UNI EN 1341:2003, 1342:2003 le lastre e i cubetti con finiture rustiche (ovvero con più di 2 mm di differenza tra picchi e depressioni, come da punto 3.11 di entrambe le norme) non possono essere sottoposte a prova in modo affidabile. Si presume comunque, data il loro alto grado di rugosità, che offrano una resistenza soddisfacente allo slittamento. In questo studio sulle pietre ornamentali del Trentino si sono eseguite le prove di caratterizzazione fisico-meccanica secondo le seguenti normative europee riguardanti le pavimentazioni esterne:
In queste norme sono contenute le seguenti prove di laboratorio:
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