Verifica dell’interesse culturale di beni mobili

Il Codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, art. 12) prevede che il Soprintendente, d’ufficio o su richiesta formulata dai soggetti cui le cose appartengono e corredata dai relativi dati conoscitivi, verifichi la sussistenza dell’interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico nelle cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro (in particolare enti ecclesiastici/parrocchie), che siano opere di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre 70 anni.

Il modulo è relativo in particolare alla verifica dell’interesse culturale per i beni mobili e/o le superfici decorate di beni architettonici.

Nelle more della verifica i beni risultano inalienabili e necessitano della preventiva autorizzazione per qualsiasi intervento. Qualora l’accertamento dell’interesse culturale fosse negativo, la cosa è esclusa dall’applicazione del Codice.

Proprietari, detentori o possessori privati dei beni, stato e regioni, enti pubblici territoriali, enti ed istituti pubblici, persone giuridiche private senza fini di lucro ivi compresi enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, tra cui le parrocchie.

Per inoltrare domanda di verifica è necessario compilare il modulo predisposto indicando: dati personali del richiedente, tipo di verifica richiesta e descrizione sommaria della/e cosa/e oggetto della verifica, elenco documenti presentati in allegato alla domanda. La richiesta è infatti corredata obbligatoriamente dalla scheda identificativa, per la quale è stato predisposto lo specifico modello disponibile in allegato, contenente i campi relativi a localizzazione della/e cosa/e, definizione dell’oggetto e del soggetto, epoca di realizzazione, autore, materia, misure, condizione giuridica ed eventuali riferimenti a bibliografia e inventari.

Il modulo compilato è inviato all’UMSt soprintendenza per i beni e le attività culturali all’indirizzo pec: umst.soprintendenza@pec.provincia.tn.it.

Unitamente al modulo compilato deve essere fornita la seguente documentazione:

• Scheda identificativa debitamente compilata;
• Informativa ex artt. 13 e 14 de Regolamento UE n. 679 del 2016;
• Fotocopia di un documento d’identità del richiedente (se la domanda è sottoscritta con firma autografa e non in presenza del dipendente addetto).

Nessuno