Il bilancio idrico provinciale: secondo aggiornamento (2024)

Il Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche (P.G.U.A.P.), ha definito il primo bilancio idrico provinciale e ne ha dettata la disciplina al CAPO II (Bilancio idrico) delle norme di attuazione.
Nel 2024 è stato approvato il suo secondo aggiornamento.

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Con deliberazione della Giunta Provinciale n. 1037 del 12 luglio 2024 è stato approvato in via definitiva il secondo aggiornamento del bilancio idrico provinciale, superando il precedente del 2013 adottato con deliberazione della Giunta Provinciale n. 1996 del 27 settembre 2013.

Il bilancio idrico costituisce uno strumento analitico mediante il quale è possibile compiere la valutazione della disponibilità delle risorse idriche, al netto delle risorse necessarie alla conservazione degli ecosistemi acquatici, e della compatibilità con gli usi delle acque; ma anche effettuare l’analisi e la comprensione delle interazioni con lo stato di qualità dei corpi idrici e sviluppare scenari di gestione delle risorse idriche compatibili con la tutela qualitativa e quantitativa.

La conoscenza delle componenti del ciclo idrologico e di conseguenza della disponibilità delle risorse idriche, risulta infatti necessaria a tutelare tali risorse non solo dal punto di vista quantitativo, promuovendone un utilizzo sostenibile nel lungo periodo, ma anche dal punto di vista qualitativo, garantendo che gli utilizzi previsti non pregiudichino il raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale.

Per fare ciò, nel nuovo aggiornamento del bilancio idrico provinciale, è stato definito per ciascun corpo idrico superficiale (individuati nel PTA 2022-2027) l’indice sintetico (o di vulnerabilità della disponibilità di risorsa idrica), che sintetizza il massimo sfruttamento derivatorio (tramite l’indicatore WEI+ del mese con il massimo sfruttamento idrico) con la condizione di equilibrio o disequilibrio del bilancio idrico (tramite l’indice di equilibrio e disequilibrio medio annuo WBI). Le classi dell’indice sintetico permettono di individuare in tal modo i corpi idrici superficiali con diversa propensione a una potenziale problematica di portata insufficiente per la conservazione degli ecosistemi acquatici e/o per i fabbisogni antropici di utilizzazione della risorsa idrica, individuando quelli più vulnerabili alla disponibilità idrica.

Nelle norme di attuazione del Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche si stabilisce che il raggiungimento dell’equilibrio del bilancio idrico deve avvenire garantendo la tutela quali–quantitativa della risorsa idrica, in modo da concorrere al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale definiti dal Piano provinciale per la Tutela delle Acque (2022-2027). A tal fine, nel nuovo bilancio idrico provinciale, le misure quali–quantitative per il riequilibrio di ciascun corpo idrico superficiale sono state individuate prendendo in considerazione la vulnerabilità alla disponibilità idrica (indice sintetico) e lo stato ecologico definito nel PTA, secondo una matrice di valutazione che ha permesso di identificarne tre tipologie.

MISURE di tipo R – Riequilibrio del bilancio idrico che si applicano ai corpi idrici in stato ecologico a rischio particolarmente vulnerabili alla disponibilità idrica, per i quali la condizione idrologica è una concausa dello scadimento del corpo idrico: sono quindi necessari interventi di riequilibrio agendo sulle concessioni esistenti (adeguamento del rilascio del DMV ai valori previsti da PGUAP, diminuzione della dotazione idrica, eccetera), in modo da ridurre la pressione derivatoria.

MISURE di tipo T – Tutela del bilancio idrico che si applicano ai corpi idrici in stato ecologico a rischio con disponibilità idrica non vulnerabile, per cui le cause dello scadimento del loro stato ecologico sono molto più complesse e non necessariamente collegate alla portata in alveo: pertanto in via cautelativa la misura prevista è di non aumento della pressione derivatoria. In questa tipologia sono compresi anche i corpi idrici in stato ecologico elevato, che corrispondono spesso a bacini di testata in cui non ci sono pressioni derivatorie tali da determinare uno scadimento della qualità dell'acqua, per cui cautelativamente si prevede anche in questo caso di non aumentare lo sfruttamento idrico.

MISURE di tipo P – Prevenzione del bilancio idrico che si applicano ai corpi idrici in stato ecologico buono, in cui è possibile concedere nuove derivazioni, ma, per prevenire un possibile scadimento dello stato di qualità, le istanze presentate devono essere attentamente valutate, con opportuni e dettagliati approfondimenti degli aspetti idro-morfologici e qualitativi, sviluppati nel procedimento di valutazione ex ante, in particolare se il corpo idrico è a rischio di non mantenimento dello stato ecologico buono.

Per i corpi idrici cui si applicano le tre tipologie di misura (R, T e P) per il riequilibrio quali-quantitativo del bilancio idrico, queste risultano perfettamente concordi con quanto disposto all’art. 2 comma 2 (Condizioni per il rilascio delle concessioni idriche), all’art 15 (Attuazione delle misure) e all’art. 4 (Valutazione ambientale ex ante delle valutazioni idriche) delle norme di attuazione del Piano di tutela delle acque 2022-2027.

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26/11/2024

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Última actualización: 15/10/2025 09:49

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